Dastan verso il mare by Laura Scaramozzino

Dastan verso il mare by Laura Scaramozzino

autore:Laura Scaramozzino [Scaramozzino Laura]
La lingua: eng
Format: epub
Tags: distopia, Codici, Fantascienza, ragazzi, Avventura, Narrativa, Kazakistan, amicizia, amici, poteri, pianeta, postatomico, Romanzo, formazione, viaggio
editore: Edizioni Piuma
pubblicato: 2021-03-19T17:06:04+00:00


Il giaciglio è pronto. Mi getto sul telo ruvido e mi addormento di schianto. In sottofondo, il brusio dei Custodi si confonde con il mormorio dei sogni. Prima di crollare, avrei voluto parlare con Adel. Il ricordo di mio padre era affiorato con urgenza da un angolo della memoria. Per un momento avevo dimenticato la mamma. Non riuscivo a soffrire per due genitori alla volta. Avevo bisogno di Adel, di una voce che evocasse spazi aperti. Avrei voluto addormentarmi immaginando insieme il Grande Lago.

Le stelle lontane che tracciano itinerari nel buio.

Nei sogni, ripercorro il viaggio che ci ha portati fin qui. Il luccichio intravisto negli occhi di Samat si sovrappone allo sguardo degli uomini che abbiamo incontrato.

A un tratto, vorrei muovermi. Ma una forza oscura m’inchioda a terra. Samat mi fissa. Provo a chiamarlo, ma ho la mascella contratta e un nodo nella gola. La sabbia si solleva dal suolo. Forma un vortice che si avvita intorno al corpo del mio compagno. Nel cono furioso di polvere rossa, Samat diventa un’ombra nerastra.

Non è rimasto nessuno. Di fronte a me si allunga un viale assolato. Dalle case che rasentano le strade, giunge un silenzio vuoto. Enorme.

Il sudore appiccica gli abiti alla pelle. Le mani si gonfiano. Un terrore sordo mi afferra. Il vortice si avvicina e solleva nugoli di sabbia rovente.

Il turbine sta per afferrarmi, per soffocarmi nelle sue spire corrosive. L’ombra di Samat è scomparsa. Anch’io sarò inghiottito dal gorgo polveroso del deserto.

Mi sveglio di soprassalto. Fradicio di sudore, un brivido mi corre lungo la schiena. Ansimo e mi porto una mano sul petto, sento il cuore accelerato. Ho i capelli incollati alla fronte e le dita tremanti. Sïya, che mi dormiva accanto, fa un balzo e mi sale in grembo. Dopo qualche miagolio prolungato, mi si strofina addosso facendo le fusa.

Aguila mi viene incontro e mi porge una pezza umida. Mostra un sorriso che mi rassicura. Mi guardo intorno e capisco che ho avuto un incubo. Adel è piegata in avanti sul proprio giaciglio. Si è addormentata leggendo. Una guancia premuta contro il libro. Le pagine sussultano al ritmo del suo respiro regolare.

Galima è sveglia, lo sguardo vigile e attento a ridosso della soglia. Ilyas e Sergeij dormono dando la schiena all’angolo più luminoso della casa.

Lancio un’occhiata alla finestra. Il cielo ha il colore rosso delle mele. Chissà quanti frutti staranno marcendo nei giardini delle case.

Anche Rustem e Ana hanno ceduto al sonno. Stanno in posizione raccolta, uno di fronte all’altra. Per un soffio, le loro dita non s’incontrano.

A parte me, l’unico bambino sveglio è Samat. È seduto su uno sgabello: il mento preme contro i pugni chiusi. Gli occhi sono vividi, senza traccia di stanchezza.

Samat ruota la testa nella mia direzione e mi fissa a lungo. Sta sorridendo o abbozzando una smorfia. Non si muove e non dice nulla. Mi guarda con una luce che gli saetta negli occhi. La stessa del sogno.

Fra poco prepareremo la cena e ci sarà il cambio di guardia.

Mi offro di aiutare Galima e Aguila.



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